“L’ordine delle cose” è una serie di 16 piccoli quadri in cui è l’artista-poeta ad apparire al centro dell’opera, la testa capovolta, circondato dalla natura vegetale, animale, abissale o celeste che attende di essere di nuovo incanalata da una riforma delle concezioni e del linguaggio ispirata, nel gesto che l’accompagna, all’alfabeto universale dei sordomuti.

“È solo questione di conoscere le regole del gioco: chi non le conosce non vedrà mai l’ordine che regna nelle cose” sosteneva Boetti, a proposito della sua serie fondamentale “Ordine e Disordine”.

Recensione di Giovanna Dalla Chiesa